Akime_under_the_rain

Thursday, September 27, 2012

Akime, Under The Rain ~ Pietà

Bene, apro con questa premessa:
BASTA Gyaru, BASTA svarioni mentali per inventarmi un post femminile quando io di femminile proprio non ci azzecco nulla.
Basta Inglese (in parte, credo, non so) perché non posso stare le ore a scrivere grammaticalmente corretto e sbagliar tutto comunque. Eppoi tutti i miei amici hanno il blog in italiano.
Gnè.
Ecco, così posso usare uno stile un filo più colloquiale.
Detto questo, un avvertimento per gli amici UDINESI.

Oggi alle sei e qualcheccosa quegli screanzati della scuola guida hanno deciso di rischiare il tutto per tutto (probabilmente pregando che mi schianti contro un PLATANO) ed elargirmi il FOGLIO ROSA.



Ecco il corpo del reato.

A questo punto, dopo avervi spaventato per benino, passo a terrorizzarvi proprio:
Ma visto che sono una grossa spaccamarroni, parto dal Pleistocene e vi narro come sono giunta alla giornata di oggi.

Qualche giorno fa, al castello di Udine, ospitavano la mostra di tale Elliot Erwitt, fotografo documentarista alquanto di PESO, soprattutto se, come me, studi fotografia. Per dire eh.
Insomma, l'intenzione di vedere questa mostra c'era tutta. Considerato il fatto che la classe in toto era stata MINACCIATA dall'insegnante di Fotografia (Tanto amore per quella donna ♥) di mutilazione di massa nel caso in cui non ci fossimo fatti una cultura fotografica sul campo.

Piena di buoni sentimenti mi prendo un pomeriggio di ferie dal pupo e dallo studio, e mi reco in loco solo per scoprire che la mostra in questione era stata SMONTATA qualche giorno prima. (Premeditazione?)
Insomma, con l'amaro in bocca me ne torno a casa, conscia del fatto che un'occasione del genere con la MINCHIA che mi ricapita.
E INVECE NO!
Presa da fervore divino, decisa a dare un colpo di chiappa al destino, mi metto febbrilmente a cercare qualcosa di intellettualmente stimolante da fare, giungendo infine nel sito salva bestemmie del VISIONARIO. E che ti trovo? Proiezioni del nuovo filmozzo di Kim Ki-Duk, Pietà!
Sì, quello che ha vinto il Leone D'Oro a Venezia.

Insomma, decido: Giovedì vado a vedere Pietà anche io, come tutti i miei amichetti Cinefili. (CinEfili, non cinofili)
Ovviamente, il Grande Disegno Divino doveva per forza rivoltarmi contro ogni suo asso nella manica. A cominciare dall'orario di uscita da scuola. Inizialmente alle 13.12 (con proiezione alle 15.40) viene decurtato NIENTEPOPÓDIMENOCHE alle 11.32. Alè. Uscita da scuola, senza scoraggiarmi, mi faccio una bella talpinata PIAZZA PRIMO MAGGIO - STAZIONE - VIALE DUODO (Per controllare gli orari della scuola guida) - VISIONARIO.



Giunta lì all'una neanche, mi siedo buona buona a leggere WUTHERING HEIGHTS, tanto per fare un pochetto l'intellettuale. Le zanzare devono aver digiunato apposta per me, dato che come poggio il sottochiappa allo scalino, vengo assalita. Poco male, ignoro e continuo a fare l'intellettuale. La salvatrice suprema (la tizia dietro al bancone della Mediateca, che continuavo inspiegabilmente a chiamare Isabella, quando il suo nome è....boh) arriva puntuale come un'orologio svizzero un po' in ritardo, ma soddisfa le mie richieste da invasata e mi regala questa:


 

Felicità.
Insomma, mi trasferisco vicino al CONTAINER con la scrittona, e finisco di leggere il mio libro intellettuale, quando mi rendo conto che mancano ancora buoni quaranta minuti al film. Evabbè, tempo di esplorare il posto.
Entro, compro il biglietto, sotto gli occhi stupiti di un TIZIO che si interroga su quanto in realtà stia mentendo sulla mia età (Pietà è vietato agli under 14) e parto all'avventura.



Questo è ciò che mi si para davanti una volta arrivata in fondo al corridoio a destra. Fiko. No, davvero, me l'aspettavo parecchio più piccolo.



Istantanea del biglietto, figo anche quello. La sala dove proiettavano il film si chiama EDEN. Pure le sale c'hanno i nomi fighi.
Oh, ed il mio smalto opaco, che son rimasta tanto di pero quando ho visto che non SBRILLUCCICAVA.

Insomma, entro in sala e resto di sasso. Li ho contati tipo tre volte, ma se la matematica non è un'opinione, ed io non mi son dimenticata come si conta, in quella sala c'erano TRENTASEI posti. TRENTASEI. Nulla. Bellissimo. La sala più bella che abbia visto in vita mia.



A vedere il film eravamo in dieci. Circa. Ho smesso di contare quando ho iniziato ad ascoltare interessata i discorsi di tre vecchiette arzille che si scambiavano marche di PILLOLE PER IL COLESTEROLO. Minchia, si passa dai fondotinta ai medicinali, me lo segno.

Film peso. Pesissimo. Un paio di scene mi han lasciata un pochetto di sasso. No, dai, sarò sincera. TANTO di sasso. Ma storia bellona. Da un certo punto in poi un po' ovvia, ma come si arriva al finale è tutto una scoperta.
Nella mia ignoranza (che è tanta) posso anche aggiungere che pure la regia era pesantuccia per gli occhi. Un sacco di primi piani e scene luuuunghe luuunghe. Doppiaggio mediocre, ma che volete.
Non dirò di più, perchè 1) Rischio di dire tante cavolate; 2) Secondo me è solo che da vedere.

Primo post in Italiano e già non la smetto di scrivere. Mi eclisso prima di superare i due metri di testo.

Baciozzi!



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HOW MANY DROPS ARE THERE IN THE RAIN?

WHERE DOES THE DROPS COME FROM?

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